Estate: Il malessere psicologico non va in vacanza!
Con l'arrivo dell'estate solitamente aumentano anche le richieste di supporto psicologico. Studi recenti mostrano quanto sia in crescita il dato relativo alle persone che proprio in prossimità dell'estate, quando c'è la possibilità di rilassarsi e ricaricare le batterie, fanno richiesta per un aiuto psicologico professionale.
I vantaggi e gli svantaggi dell’estate sul benessere psicologico
Ipoteticamente durante la stagione estiva, le possibilità di divertirsi, rilassarsi e godere di aspetti rivitalizzanti, aumentano. Infatti è più difficile durante gli altri periodi dell'anno, dare spazio ad attività ricreative a contatto con la natura, passeggiate sul mare, giornate da dedicare al relax e non solo al lavoro etc. Quindi è sostanzialmente vero che in estate ci siano le basi ideali per potersi ricaricare e prendersi cura di se stessi.
Altrettanto vero è che spesso per molte persone accade il contrario. Fermarsi per prendersi del tempo per se stessi può generare delle crisi personali o il riaffiorare di stati emotivi negativi tenuti a bada durante l’anno con il lavoro, situazioni che quindi impediscono il ricaricarsi delle batterie che solitamente avviene in estate. In poche parole, la routine degli impegni lavorativi o domestici tenuta durante l'anno anche se stancante, ci protegge dalla possibilità di ascoltarci e comprendere noi stessi. Di conseguenza quando arriva l'estate questo meccanismo si interrompe bruscamente creando dei vuoti emotivi.
Esaminiamo quindi quali possono essere le situazioni ipotetiche che possono attivare questo disagio psicologico a cui la pausa dell'estate può fare da amplificatore:
- Crisi o difficoltà economiche: proprio quando aumenta il desiderio di svago e relax si possono percepire in modo più forte i limiti posti da una condizione economica non all'altezza dei propri desideri. Può capitare ad esempio di non poter partire per un viaggio tanto desiderato e di avvertire quindi un forte "gap" nei confronti degli amici, o verso i propri obiettivi o semplicemente verso i propri bisogni. Aumenta quindi il senso di frustrazione che può generare sentimenti rabbiosi o depressione e senso di inadeguatezza.
- Difficoltà relazionali: in estate aumentano le possibilità di nuovi incontri sociali, questo può portare a galla eventuali difficoltà presenti nella sfera relazionale. Con l'aumento della socialità ci si trova a essere spesso più esposti, queste condizioni possono mettere a dura prova chi soffre di ansia, fobia sociale, o una grande timidezza nelle relazioni. Può accadere quindi di restare da soli laddove invece, durante l'anno ci sono contesti sociali (palestra università, lavoro) che favoriscono la normale socialità.
- Depressione o altri disturbi: come già detto in precedenza, a volte il malessere psicologico può essere tenuto a bada durante l'anno con attività stancanti come il lavoro o la semplice routine. Quando poi tutto intorno si ferma i problemi possono tornare a galla. Vedere le persone normalmente sempre intorno (al lavoro, all'università o in palestra) partire per le vacanze, può creare un senso di vuoto che può amplificare pensieri depressivi, ossessivi e le angosce.
- Relazione in crisi: se la coppia sta affrontando una crisi, l'arrivo dell'estate può sollecitare queste situazioni spinose. Decidere la destinazione delle vacanze o come organizzarle, può generare situazioni molto delicate. Bisogna infatti tenere conto dei vincoli sociali: rispettare il partner nelle sue scelte, assecondare gli amici o la famiglia. La possibilità di vivere un tempo da dedicare a una situazione di piacere da condividere che interrompa la normale routine della coppia, può spesso far riaffiorare vecchi rancori, questioni irrisolte. Anche per le coppie separate spesso il conflitto viene riattivato dall'arrivo dell'estate, ad esempio la gestione dell'affidamento dei figli durante le vacanze.
- La presenza di un familiare malato: per chi si ritrova ad avere un familiare malato o non autosufficiente perché anziano, l'arrivo dell'estate è fonte di grande stress. Gestire la situazione nel modo migliore, gestire i vincoli economici e il senso di colpa, gli eventuali conflitti familiari per chi deve "sacrificarsi" , possono aumentare i sentimenti negativi, lo stress e l'ansia.
Sentimenti come lo stress e l'ansia, sono negativi e tossici anche per la pelle del viso. Tensione e affaticamento modificano l'ovale del viso facendolo apparire svuotato e cadente. Lo stress è uno dei fattori principali dell'invecchiamento cutaneo ed è anche responsabile dell'aumento di cortisolo, chiamato anche ormone dello stress. Il cortisolo è anche responsabile della comparsa di imperfezioni ed inestetismi sulla pelle come: brufoli, ponfi sottopelle, cambiamento della pigmentazione cutanea.
Insomma, l'arrivo dell'estate non è detto che possa sempre essere un'opportunità per ricaricare le proprie energie fisiche e mentali. In ogni caso il supporto psicologico di un professionista è sempre la soluzione migliore per evitare di cadere in un baratro di sentimenti negativi.
La medicina estetica può intervenire in maniera positiva su questi aspetti, aiutando le persone a sentirsi a proprio agio con se stesse e a superare le proprie insicurezze.
Consulta gli esperti di TuaMedica per prenderti cura del tuo benessere, della tua salute e di quella dei tuoi cari.