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IL MELANOMA: RICONOSCIAMOLO PRECOCEMENTE

a cura del dott. Federico Cervone
Dermatologo e direttore sanitario di Tuamedica a Rosà (Vicenza)

Il dott. Federico Cervone illustra in un semplice articolo l'importanza della prevenzione per combattere il melanoma e riconoscerlo precocemente attraverso la mappatura dei nei eseguita con il videodermatoscopio presso il nostro poliambulatorio di dermatologia e medicina estetica a Rosà (Vicenza), a pochi Km da Bassano del Grappa.

melanoma

Negli ultimi anni si è andata rafforzando la convinzione che per combattere i tumori l’arma più efficace sia rappresentata dalla prevenzione; il passaggio da un atteggiamento curativo ad uno preventivo risale ormai al 1981, quando fu pubblicato un elenco dei principali fattori di rischio per lo sviluppo dei tumori.
La pelle che rappresenta l’organo di maggiori dimensioni e il più accessibile ad un esame esterno, si presta perfettamente a questo tipo di approccio.
Il tumore cutaneo più temibile è rappresentato dal melanoma, con un incidenza di circa 13000 nuovi casi l’anno in Italia, distribuiti quasi in pari misura fra uomini e donne e rappresenta il 7-9% dei tumori giovanili.
L’esame diagnostico che permette l’analisi di tutte le neoformazioni cutanee e il loro monitoraggio è certamente la videodermatoscopia.

Il videodermatoscopio, in dotazione nel nostro ambulatorio, è composto da una videocamera che viene poggiata direttamente sulla lesione da osservare e da un monitor che ne permette la visione ad alto ingrandimento, l’esame risulta quindi per nulla invasivo.
E’ possibile quindi apprezzare immagini ad alta risoluzione che evidenziano particolari normalmente non visibili ad occhio nudo e che consentono, al dermatologo, di poter affermare se la lesione è benigna, maligna o suscettibile di trasformazione.
Mediante la videodermatoscopia è infatti possibile archiviare in un data-base le immagini dei nei o di altre neoformazioni cutanee così da poter effettuare dei confronti nel tempo e sorvegliare eventuali modifiche o trasformazioni patologiche. Questo esame rappresenta la cosiddetta mappatura dei nei.
Normalmente si invitano i pazienti, una volta eseguito l’esame, ad effettuare visite di controllo a 6-12 o 18 mesi a seconda del numero di nei presenti sulla pelle, il loro aspetto, i precedenti familiari, il fototipo cioè la carnagione di base e le abitudini riguardo la fotoesposizione.
Nel corso della visita vengono sempre fornite informazioni dettagliate riguardo l’autoesame della cute, l’aspetto dei nevi a rischio e come evitare i danni da fotoesposizione eccessiva e al riguardo viene consegnato un opuscolo informativo perché l’informazione è il cardine della prevenzione.

Attualmente l’affinamento di questa tecnica diagnostica e la possibilità di monitorare le lesioni nel tempo, consente di limitare il numero di inutili asportazioni chirurgiche.
Ricordiamo che il melanoma, se riconosciuto precocemente, può essere curato in modo definitivo con un semplice atto chirurgico; al contrario, se viene riconosciuto in una fase più avanzata, in un’alta percentuale di casi la chirurgia e le più innovative terapie post-chirurgiche offrono, ad oggi, solamente risposte parziali e non durevoli nel tempo.